sabato 23 gennaio 2010


L’acqua è fonte primaria di vita, ma è una risorsa sempre più scarsa.
Oggi 1,5 miliardi di persone nel mondo
non hanno accesso all’acqua potabile,
oltre 2 miliardi di persone non
beneficiano di servizi sanitari di base.
Ogni venti secondi nel mondo un
bambino continuerà a morire di
sete.
Nella «migliore» delle ipotesi la
situazione rimarrà invariata.
Nella «peggiore» l’acqua potrà
trasformarsi in guerra.
Cambiamenti
climatici, inquinamento e carenza
idrica comporteranno conflitti
sociali e aspre tensioni per il suo
approvvigionamento in Medio Oriente,
in Nord Africa e in tutto il bacino del
Mediterraneo.
Il surriscaldamento del pianeta
altererà le precipitazioni e ridurrà la
disponibilità di acqua dolce del 30%
generando conflitti fra gli usi domestici
e quelli produttivi ed energetici.
Il conseguente crollo delle coltivazioni
agricole comporterà un aumento dei
prezzi insostenibile.


L’acqua non è una
merce, ma una risorsa
fondamentale per la vita

Invece le aziende multinazionali
rivendicano presso la Commissione
Europea privatizzazioni e finanziamenti
a loro favore per la gestione delle
risorse idriche.
Così l’Europa si
propone di diventare il mercato
più competitivo del mondo per
la «mercificazione» dell’acqua
sollecitando anche la liberalizzazione
dei servizi idrici nei Paesi del Sud.
Anche noi contribuiamo alla
mercificazione dell’acqua.
La compriamo in bottiglia per usi
alimentari, mentre usiamo spesso
l’acqua pubblica in modo scorretto
e indiscriminato, utilizzandola
prevalentemente per i servizi igienici.
L’acqua viene sprecata a livello
industriale e agricolo, e persa a causa
di infrastrutture e acquedotti fatiscenti
o derivati illegalmente.
Gli sprechi
riguardano i «grandi consumatori»
come gli operatori agricoli, industriali
ed idroelettrici. C’è anche un
problema diffuso di cattiva educazione
quotidiana al risparmio idrico.


L’acqua è un diritto
naturale dell’umanità.

L’acqua è una questione fondamentale
per l’ambiente, l’economia, la società,
per la pacifica convivenza delle
popolazioni.
È un elemento che
rappresenta la sacralità della vita.
L’acqua non è una merce, ed i servizi
idrici non sono servizi commerciali.
L’acqua è vita, e l’accesso all’acqua
riguarda il diritto umano alla vita.
La corretta funzionalità dei servizi idrici
riguarda la sicurezza delle comunità
intere.Consentirne l’accesso ad ogni persona
e la sua gestione democratica e
partecipata, scongiurerebbe la
drammatica «guerra» che si sta
prefigurando. È necessario che l’acqua
sia riconosciuta come un diritto umano
inalienabile, come un bene comune e
patrimonio dell’umanità.
Eppure non viene riconosciuta come
tale dalla Comunità Internazionale,
né dall’ONU, né dalla Costituzione
dell’Unione Europea, e nemmeno dalla
maggioranza di quelle dei singoli Paesi
del mondo.


L’acqua è un bene da
proteggere e conservare
anche con piccoli gesti
quotidiani

L’acqua è preziosa e non va sprecata.
Ognuno di noi può dare un importante
contributo per impedire che questo
avvenga.
Cittadini, scuole, istituzioni
ed enti locali possono essere attivi
a difesa dell’acqua per le future
generazioni attraverso una serie di
comportamenti e di impegni solidali.



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